Se ne parlava da settimane, tirava proprio aria di sciopero generale e ieri i Segretari Generali di CGIL e UIL, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, lo hanno ufficializzato: sarà il prossimo 29 novembre!
La cosa non mi stupisce e, anzi, mi stupisce, e non poco, il fatto che altre Confederazioni Sindacali, come la CISL, esprimano addirittura apprezzamento per le misure adottate dal Governo. E un silenzio cupo circonda la Confsal, la Confederazione autonoma che da tempo si è spostata su posizioni filo-governative: accetto scommesse su come si posizionerà e, mi si perdoni l'ironia, non immagino mobilitazioni oceaniche bensì un plauso alla politica di Meloni e Giorgetti, di FdI e Lega, con qualche piccolo auspicio a fare qualcosa in più per il lavoro per il futuro. Copione ben noto.
Ma perché reputo giusta questa mobilitazione? Per quanto mi riguarda, la domanda dovrebbe essere: coma si fa a non scendere in piazza contro misure che continuano a impoverire chi lavora e a strizzare l'occhio agli evasori?
Dopo il decreto sicurezza che contiene innumerevoli limitazioni alle nostre libertà, questo Governo destina risorse assolutamente insufficneti a garantire un decoroso rinnovo del CCNL del pubblico impiego. Risorse che a stento coprono 1/3 dell' inflazione che negli ultimi 3 anni ha eroso il potere d'acquisto del 16,5%. Con la CISL pronta alla firma e la Confsal che (anche in questo caso accetto scommesse sul fatto che) seguirà a ruota.
Una Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri e attualmente all'esame delle Camere che, tra le altre cose, sostituisce il taglio del cuneo contributivo che, da tre anni, riconosce uno sconto di 7 punti percentuali sulla contribuzione previdenziale a carico del lavoratore per i redditi fino a 25.000€ lordi, e di 6 punti percentuali per i redditi da 25.000€ a 35.000€ lordi annui, con un nuovo sistema di "bonus" fiscali destinati a coloro i quali hanno redditi fino a 20.000€ lordi annui ed una detrazione di imposta decrescente di 1.000€ annui per i redditi da 20.000€ fino a 40.000€, soglia al raggiungimento della quale si azzera.
Tante sono le simulazioni che riviste specializzate e studiosi stanno effettuando in queste settimane e tutte dimostrano che la propaganda del Governo che narra di tagli alle tasse per i redditi bassi e medi, in realtà cela un danno ai redditi tra 20.000€ e 35.000€ all'anno. Benefici contenuti ci saranno solo per coloro i quali hanno un reddito annuo compreso tra 35.000€ e 40.000€.
Tutto questo mentre Itinerari Previdenziali, proprio in queste ore, rilevando che il 93% delle entrate fiscali per l'IRPEF è versato da meno della metà dei contribuenti (il 46,81%), conferma quanto è evidente da tempo a chiunque sia in buona fede: che in questo Paese le tasse le pagano interamente e quasi esclusivamente i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e i pensionati; e che ciò che resta del nostro "stato sociale" è pagato da una minoranza di italiani. Emerge, poi, che oltre il 45% dei nostri concittadini non ha alcun reddito: quanto ci sarà di lavoro nero, sfruttamento, ed evasione in tutto ciò? Diciamo che non pare al Governo interessi indagare in tale direzione e prendere serie contromisure.
Ho scritto "ciò che resta del nostro stato sociale" perché nemmeno per la sanità questa manovra regala nulla di positivo: tagli e scarse risorse per il rinnovo dei contratti. E nella scuola la musica non è diversa.
Questo governo intende gestire il fenomeno inarrestabile delle migrazioni, diritto secondo me innato dei popoli e delle persone, sprecando centinaia di milioni in Albania.
E allora finalmente sciopero generale! Affinché si vadano a recuperare le risorse laddove esistono: tassando gli extraprofitti (alle banche il governo si limita a chiedere col cappello in mano di versare un contributo volontario) e i patrimoni miliardari e contrastando l'evasione e le si destinino al rinnovo dei contratti di lavoro e allo stato sociale.
Finché così non sarà, il conflitto è inevitabile!
Giusto. La strada è tracciata.
RispondiEliminaSinceramente questo sciopero lo vedo strumentale e divisione visto che la cisl non partecipa servirà alla causa politica ma non inciderà sulla manovra che il Governo approverà senza cambiare una virgola dei suoi contenuti economici
RispondiEliminaScusami Luca, quindi la soluzione qual'è? Non fare nulla e aspettare? Tagli alla sanità, CCNL nel settore pubblico che tentano di rinnovare con gli spiccioli...Guardiamo? Stiamo ancora a guardare? Troppo comodo.
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