Non starò certo a produrre l'ennesima, trita e ritrita analisi del voto (ne sono pieni i giornali ed il web) sui risultati delle elezioni in Germania e mi limito ad un paio di osservazioni che mi sembrano poco o per nulla presenti nelle prime considerazioni.
La prima considerazione è che emerge, dal mio punto di vista, in tutta chiarezza e come ennesima conferma che quando la sinistra moderata al governo, in tal caso i socialdemocartici della SPD, si muove nell'alveo delle logiche di austerità e neoliberiste, continuando ad applicarne le ricette seppur in maniera appena un po' più sfumata rispetto a quanto fanno i partiti di destra e centrodestra, è destinata a subire sconfitte sempre più cocenti. E questo solitamente avviene quando la sinistra moderata si intesta i governi di "unità nazionale", di ammucchiata, di Grosse Koalition per dirla alla tedesca, o sostiene i governi tecnici come sempre avvenuto in Italia negli ultimi 15 anni. Mentre chi ne sta fuori (vedi il caso di FdI in Italia col governo Draghi e ora quello della AFD in Germania) monetizza in termini di consenso.
La seconda osservazione, quella che mi fa intravedere la luce in fondo al tunnel, è che - seppur in un contesto preoccupante per il risultato dell'estrema destra xenofoba e populista di AFD (che addirittura nei lander orientali è il primo partito) e di fronte all'innegabile successo dei conservatori democristiani della CDU, l'area a sinistra dei socialdemocratici al governo sonoramente bocciati, nello specifico i due partiti dei Verdi (Grüne) e de La Sinistra (Die Linke), sfiora il 20%, con oltre l'11,5% i primi e quasi il 9% i secondi.
Può essere un buon auspicio per AVS in Italia (che possiamo considerare, più o meno, i corrispondenti italiani dei due soggetti tedeschi), che già alle ultime elezioni europee aveva fatto segnare un ottimo risultato? Personalmente credo che i vertici di Verdi e Sinistra Italiana dovranno decidersi ad affrontare il tema del "mero cartello elettoarale" e valutare la realizzazione di un soggetto uniatrio stabile o, in alternativa, rafforzare le prorpie identità e presentare liste separate seppur federate in qualche modo perché, di questo ne sono alquanto persuaso, unirsi avendo come principale motivazione il superamento della soglia di sbarramento non reggerà a lungo.
Tornando in Germania, un buon successo (anche se mentre scrivo pare che non abbia superato la soglia del 5% per l'ingresso nel Bundestag) è quello dei cosiddetti "rossobrunbi" della BSW.
Personalmente, non credo alla ricetta rossobruna, in quanto considero un "ossimoro" il sovranismo di sinistra e penso che, riflettendo sulla "traduzione" di rossobruno, ci si dovrebbe rendere conto che vien fuori "nazionalsocialista" e la storia dovrebbe, se non insegnare, quantomeno rammentare qualcosa (pur non volendo nemmeno immaginare il ripetersi di eventi tragici, trovo pericoloso anche solo il fatto che quando si uniscono valori nazionalisti con quelli socialisti, solitamente i primi prevaricano sui secondi che, in un modo o nell'altro, spariscono poi del tutto dall'identità del partito).
Sono invece convinto che, quando la sinistra al governo non fa abbastanza la sinistra e imita la destra, la soluzione non è buttarsi a destra ma costringere la sinistra a tornare a fare la sinistra. Questo può avvenire rafforzando l'area politica a sinistra dei grandi partiti di sinistra moderata in tutti i paesi euroepei, a cominciare dalla Germania dove l'SPD dovrà scegliere se fare una nuova grande colazione (e magari fra pochi anni l'AFD sarà ale 30%) oppure guardare alla sua sinistra e riscoprire valori "laburisti" rincorrendo Verdi e Linke; idem per il PD in Italia che dovrà essere "tirato a sinistra" da Verdi e Sinistra Italiana (AVS), al momento unici soggetti credibili nella galassia a sinistra del PD.
Sempre che qualcosa di serio non si muova a sinistra...
credo che la tua analisi sia giusta ma i partiti in Italia vogliono mantenere la loro identità e la logica di coalizione maggioritaria non funziona più sarebbe necessario introdurre una legge elettorale alla tedesca proporzionalecon un forte sbarramento al 5 %
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