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Serve la Sinistra

Provo a dare una veloce, personale lettura dell'esito del voto delle elezioni europee, il cui spoglio si è appena concluso.
Al netto dell'avanzare delle destre sovraniste in tutta Europa, con un fenomeno che in Italia abbiamo anche già conosciuto negli anni passati e oggi ben rappresentato dal "caso tedesco", con il 34% dei lavoratori tedeschi che ha votato per AFD, è evidente che sussiste un problema per la sinistra, che evidentemente non sa più rappresentare il suo popolo e non sa interpretarne le esigenze.
Cosa ci si può aspettare dalla sinistra che ha sposato il neoliberismo? Ed allora ecco che, se nessuno sa rispondere alle esigenze del mondo del lavoro sul piano economico e sociale, allora i lavoratori sono sensibili ai temi del nazionalismo più becero, contro "i migranti che rubano il lavoro" e invocando repressione scambiandola per maggiore sicurezza.
In Italia, osserviamo un buon risultato del PD targato Schlein e, soprattutto, un successo per AVS.
Io voglio interpretare questi risultati come l'effetto di una prima, parziale risposta che la sinistra non può più tardare a dare alla sua classe sociale di riferimento: tutti quelli che per vivere lavorano!
Le mille insidie in cui si è mossa in questi mesi Elly Schlein non hanno impedito un primo rilancio del partito.
Il cartello elettorale tra Verdi e Sinistra Italiana forse deve diventare qualcosa di più strutturato.
Vedo nella felice scelta di talune candidature, e del successo riscosso in termini di preferenze, come quella di Cecilia Strada nel PD, di Ilaria Salis, Mimmo Lucano, Ignazio Marino in AVS, il motivo del successo e un richiamo del popolo che si riconosce "di sinistra" e ancora non si rifugia (per fortuna) nell'astensionismo, ad essere rappresentato da persone che incarnano inequivocabilmente certi valori di solidarietà, vicinanza ai più deboli, antifascismo, contrapposizione alle prepotenze.
Anche il successo riscosso dagli amministratori, come Bonaccini, De Caro, Nardella possiamo interpretarlo (qui, forse, la mia è più che altro una speranza fiduciosa) come la necessità di tornare ad essere più vicini alla gente e di stare in mezzo al proprio popolo.
C'è bisogno di un PD che sia vera forza riformista di sinistra, che si ripulisca di ogni scoria neoliberista e riscopra una vocazione socialista e laburista. C'è bisogno di una vera, credibile, strutturata forza alla sinistra del PD che si faccia rincorrere sui temi sociali, dell'ambientalismo, della tutela del lavoro, dell'equità fiscale, della lotta alle disuguaglianze, alla corruzione, alla criminalità organizzata.
C'è bisogno di un'area di sinistra, in parte riformista e in parte radicale, che riscopra Keynes e il ruolo dello stato come agente economico, delle nazionalizzazioni contro le delocalizzazioni.
Il fallimento dei centristi Renzi e Calenda, destinati prima o poi ad un abbraccio mortifero con Forza Italia, deve indurre il PD e AVS a strutturare un'alleanza di sinistra, senza rincorrere più il centro...e M5S decida cosa vorrà fare da grande.

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