Il pluralismo è un concetto
semplice: si articola un pensiero proprio, si discute con altre persone e
infine ciascuno resta della propria idea o convinto dalla giustezza dell'idea
dell'altro la fa propria.
La democrazia è proprio questo. È
frutto di pluralismi diversi che consentono la partecipazione alla vita
pubblica. Da questa prima considerazione universale,
traggo due conseguenze: la prima è che solo attraverso il confronto si possono
portare avanti battaglie, idee e posizioni che viceversa non si avrebbe modo di
esprimere o peggio rimarrebbero vincolate alla persona singola. Dunque se non
ci si sofferma nella discussione, se non facciamo arrivare al nostro interlocutore
il nostro dissenso o l’alterità del nostro pensiero, probabilmente non si hanno
argomenti a sufficienza, o magari si è nel torto.
La seconda conseguenza che ne traggo
riguarda il Sindacato, la riscoperta del conflitto, come ci ha illustrato Tommaso
Vigliotti nel suo saggio: attraverso la conoscenza e la partecipazione alla res
publica si possono individuare quelle personalità che sono più competenti,
più appassionate, possiamo dunque riconoscerle e affidare loro le nostre
battaglie, affinché se ne facciano portavoce. Ecco, come scrive Tommaso, “più
le persone sono consapevoli, meno spazio ci sarà per il populismo” e,
aggiungo io, meno spazio avrà anche il cosiddetto sindacato di comodo o sindacato giallo, quello che
fa le veci del datore di lavoro anziché tutelare, difendere e rappresentare le
ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Siate dunque fautori di democrazia
e pluralità, informatevi e siate partecipi, e sappiate riconoscere la
competenza e la passione.
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