Se non leggi i giornali non sei informato. Se li leggi, sei male informato.
"Rubo" il titolo dalla brillante citazione di Mark Twain a sua volta "rubata" nel forte articolo di Eric Margolis sul Ron Paul Institute: https://ronpaulinstitute.org/students-go-after-the-hypocrites/
Un articolo dai toni forti, dicevamo, e per nulla diplomatici sugli eventi di Gaza, che bolla con giudizi netti quanto sta avvenendo, solidarizzando e dando risalto agli innumerevoli movimenti di protesta pro-Palestina che si stanno dispiegando negli Usa e non solo.
Tali prese di posizione potranno stupire il lettore italiano ed europeo che ormai è assuefatto ad un main stream che sistematicamente spegne ogni dibattito e ogni opinione "disallineata" per un periodo di tempo più o meno lungo, comunque sufficiente a formare il consenso intorno agli interessi "forti" che tradizionalmente tutela. Salvo poi, col tempo, allentare la presa e consentire un ritorno di obiettività ormai ininfluente o, talvolta, funzionale a mutati interessi.
Diversa è la "musica" al centro dell'impero dove testate importanti non mancano mai di esprimere punti di vista liberamente antagonisti, sebbene non sempre ineccepibili, su grandi e piccoli eventi anche di rilevanza mondiale.
A mio avviso, ad esempio, l'autore in questione non sfugge alla massima di Twain pur citandola con consapevolezza.
Infatti, se si scaglia con grande ardore contro la destra israeliana che guida Israele, sulla scia delle tante organizzazioni ebraiche fuori e dentro il paese, e contro gli interessi economici di vari stati, democratici e non, confinanti e non... dimentica(!) per chissà quale riflesso condizionato, forse il suo pensiero come quello di tanti mira ancora alla laica Anp di decenni or sono, che anche l'autorità "statale" di Gaza è oggi guidata da una compagine brutale ed estremista ad alto fondamentalismo religioso.
Tali prese di posizione potranno stupire il lettore italiano ed europeo che ormai è assuefatto ad un main stream che sistematicamente spegne ogni dibattito e ogni opinione "disallineata" per un periodo di tempo più o meno lungo, comunque sufficiente a formare il consenso intorno agli interessi "forti" che tradizionalmente tutela. Salvo poi, col tempo, allentare la presa e consentire un ritorno di obiettività ormai ininfluente o, talvolta, funzionale a mutati interessi.
Diversa è la "musica" al centro dell'impero dove testate importanti non mancano mai di esprimere punti di vista liberamente antagonisti, sebbene non sempre ineccepibili, su grandi e piccoli eventi anche di rilevanza mondiale.
A mio avviso, ad esempio, l'autore in questione non sfugge alla massima di Twain pur citandola con consapevolezza.
Infatti, se si scaglia con grande ardore contro la destra israeliana che guida Israele, sulla scia delle tante organizzazioni ebraiche fuori e dentro il paese, e contro gli interessi economici di vari stati, democratici e non, confinanti e non... dimentica(!) per chissà quale riflesso condizionato, forse il suo pensiero come quello di tanti mira ancora alla laica Anp di decenni or sono, che anche l'autorità "statale" di Gaza è oggi guidata da una compagine brutale ed estremista ad alto fondamentalismo religioso.
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